Filosofia Postumanista Italia

Estetica Postumanista

Ibridazione, contaminazione, dialettica: sono alcuni dei concetti che reggono un’estetica declinata in senso postumanista. La materia, il corpo e la corporeità sono oggetto qui di una nuova interpretazione. Il postumanismo ammette il ruolo partecipativo delle alterità tecnologiche e teriomorfe nel processo di costruzione dell’identità, e più generalmente dello spazio esistenziale ed esperienziale, da cui deriva l’importanza della nozione di ibrido. Tali alterità definiscono un canone estetico, un registro comunicativo che accoglie modalità espressive quali l’integrazione di componenti tecnologici nel corpo, la rappre-sentazione di tratti zoomorfi e teriomorfi, la virtualizzazione dell’esperienza percettiva e la combinazione di parti organiche e inorganiche. Il presupposto inevitabile è che la di-mensione corporea venga pensata come costitutivamente aperta, progettabile e maneg-giabile, come un campo disponibile alla ridefinizione che segue l’incontro con l’altro. Compatibilmente con la natura critica del discorso postumanista, l’entità ibrida che ne deriva si pone nell’arte come rivelazione autentica della natura umana. Questa visione della corporeità, dunque, è in netta discontinuità con le raffigurazioni tradizionali che nella storia dell’arte hanno rappresentato il corpo umano evidenziandone il distacco dalla dimensione ferale della natura, in funzione di un ideale esclusivo dell’anthropos. Così, nell’arte – oltre la body art e l’arte performativa, e a partire almeno dalla mostra Post Human curata da Jeffrey Deitch nel 1992 al Musée d’Art Contemporain di Pully, Lo-sanna – il corpo postumano è un corpo decentrato, infiltrato, non più fondato a partire da un’identità forte. Nozioni come quelle di contagio, infiltrazione, infezione, sovrappo-sizione, scambio, circolo, iniziano ad acquisire maggiore rilevanza. E l’alterità non è più soltanto “altro”, ma un termine dialettico che entra in rapporto con il corpo-identità e contribuisce a strutturarlo. All’origine dell’arte postumanista c’è dunque la relazione tra termini diversi (umano; animale/teriomorfo; macchinico/tecnomorfo), esplicitata e sonda-ta nelle sue implicazioni, nelle sue conseguenze e nei suoi rapporti materiali e simbolici. In questo senso, l’estetica postumanista è anche un’estetica non antropocentrica.

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